Se non si seguono queste regole basilari, anche una crema solare con protezione molto alta non è in grado di “salvarci” dall’eritema solare. E se poi abbiamo la pelle molto chiara e siamo soggetti predisposti, rischiamo dopo poche ore di vedere e sperimentare i segnali di una fastidiosa fotodermatosi.
CHE COS’È L’ERITEMA SOLARE?
La parola "eritema" proviene dal greco erýthēma, che significa "rossore". Ed effettivamente il sole, in particolare mediante i raggi UVB, è la causa primaria dell’eritema solare, rossore cutaneo che può comparire dopo alcune ore dall’esposizione, soprattutto se non pelle non è stata protetta in modo adeguato, non solo rimanendo un po’ all’ombra, ma principalmente applicando il solare correttamente.
L’eritema solare può essere così intenso da rasentare la scottatura solare, con la pelle accaldata, ultrasensibile al minimo tocco, talvolta accompagnata da gonfiore locale e qualche linea di febbre.Nella maggioranza dei casi, l’eritema solare riguarda i bambini e i soggetti con la pelle chiara e molto chiara, poiché più vulnerabili nei confronti del sole. Soprattutto per i bambini è da ricordare che l’eritema solare non è conseguenza esclusiva dell’esposizione al mare o in montagna, ma molto più di frequente riguarda le prime esposizioni all’inizio della stagione estiva, appena concluse le scuole, ad esempio durante i campi estivi. Già a maggio e ancor più a giugno l’intensità del sole è elevata, viceversa le temperature possono essere ancora fresche, creando l’illusione di un sole ancora poco intenso. Invece, arrivando da un periodo di pelle coperta e protetta dagli indumenti, è proprio il momento di avere più attenzioni per prevenire l’eritema solare.
LA DERMATITE POLIMORFA SOLARE
Se oltre al rossore cutaneo, compaiono ponfi rossi in rilievo e/o bolle, insieme a prurito, probabilmente si tratta di dermatite polimorfa solare, una fotodermatosi abbastanza comune che insorge dopo alcune ore o qualche giorno di esposizione al sole. Interessa per lo più soggetti con pelle molto chiara, più le donne e, secondo i dati raccolti, prevalentemente in giovane età.
La dermatite polimorfa solare si manifesta sulle zone più esposte – viso, collo, decolleté, arti superiori - con pelle arrossata ed eruzioni cutanee che possono essere di diverso tipo, da cui la definizione di polimorfa, quindi piccoli rilievi (papule) o bollicine sierose, con prurito di intensità variabile.Dal punto di vista dermatologico è una manifestazione di intolleranza della pelle al sole, una specie di “fotoallergia” conseguenza di un’esposizione al sole non graduale, bensì prolungata oltre che eccessiva rispetto alle difese della pelle, siano esse fisiologiche che supportate dal prodotto solare applicato.
La dermatosi polimorfa solare scompare spontaneamente evitando l’ulteriore esposizione. Impacchi freschi e l’applicazione di creme lenitive sulle zone interessate possono essere utili per alleviare il bruciore e attenuare il prurito. In alcuni casi il prurito intenso e talvolta la comparsa di febbre possono richiedere il parere medico e la somministrazione di farmaci, antistaminici e antinfiammatori, sempre evitando l’ulteriore esposizione al sole.
Per chi è soggetto a dermatosi polimorfa solare il primo consiglio è l’esposizione molto graduale. Iniziare a esporsi in primavera per abituare lentamente la pelle al sole e poi proseguire nella stagione estiva, sempre con esposizioni brevi, escludendo le ore centrali della giornata (11.00-15.00) e con applicazione, frequente e abbondante, di protettivi solari con SPF alto/molto alto. Può risultare utile anche l’assunzione di un integratore alimentare formulato con ingredienti antiossidanti come beta-carotene e licopene, insieme a vitamine C ed E, iniziando ad assumerlo almeno un mese prima dell’esposizione estiva.