Recenti indagini di mercato hanno evidenziato che oggi all’incirca l’80% delle donne utilizza con continuità le tinture per capelli e - seppure con cifre quantitativamente inferiori - anche una discreta percentuale di uomini comincia a manifestare forte interesse per questo prodotto.
Sono diverse le motivazioni che spingono a modificare la colorazione dei capelli utilizzando tinte per capelli per uso domiciliare oppure affidandosi al proprio parrucchiere: il desiderio di coprire i capelli bianchi, il gusto personale di cambiare look o seguire la moda del momento.
LE TINTURE PER CAPELLI: CONSIGLI SU QUALI SCEGLIERE E COME UTILIZZARLE
IL COLORE NATURALE DEI CAPELLI
Il colore naturale dei capelli è determinato dalla dimensione e numerosità dei granuli di melanina che si concentrano nella parte corticale del fusto.
Nei capelli neri o castani, i granuli sono grandi e numerosi mentre nei capelli chiari sono piccoli e radi. In assenza di melanina i capelli assumono un colore grigio/bianco, questa perdita di colorazione viene denominata canizie o incanutimento.
La percezione visiva della presenza di capelli grigi è più evidente nei soggetti con capelli scuri, ma un incanutimento completo in genere si verifica di solito più precocemente negli individui con capelli biondi. Solitamente il processo di ingrigimento dei capelli inizia tra i 30 e i 40 anni, sia per gli uomini che per le donne; se si verifica prima dei vent’anni si parla di canizie precoce.
La percezione visiva della presenza di capelli grigi è più evidente nei soggetti con capelli scuri, ma un incanutimento completo in genere si verifica di solito più precocemente negli individui con capelli biondi. Solitamente il processo di ingrigimento dei capelli inizia tra i 30 e i 40 anni, sia per gli uomini che per le donne; se si verifica prima dei vent’anni si parla di canizie precoce.
QUALI SONO LE PRINCIPALI TIPOLOGIE DI TINTE E COLORAZIONI PER CAPELLI
La colorazione dei capelli è un’usanza che ha origini molto antiche, come testimoniato dal ritrovamento di foglie di henné nelle tombe egizie. Tuttavia le tinture esclusivamente a base vegetale sono poco diffuse perché in genere meno pratiche e non competitive in relazione alla gamma di tonalità raggiungibili.
Il mercato oggi offre una vastissima gamma di prodotti per la colorazione dei capelli che sono classificati in base alla durata per cui esistono tinte temporanee, permanenti e semi-permanenti.
Vediamo nel dettaglio quali sono le principali tipologie di tinture per capelli:
- TINTURA TEMPORANEA: sotto forma di lozione, spray, schiuma o shampoo, dà luogo a una leggera colorazione superficiale e può essere rimossa molto facilmente con lo shampoo. Esempi di questo tipo di tintura gli spray colorati per coprire i capelli bianchi, formulati come lacche per capelli contenenti anche pigmenti.
- TINTURA SEMI-PERMANENTE: è basata su coloranti diretti ed è efficace nel modificare il colore di base, permeando il capello. È un tipo di prodotto pronto all’uso e la colorazione viene rimossa dopo il 4° - 5° shampoo. I riflessanti sotto forma di shampoo o balsamo sono un esempio di colorazione semi-permanente.
- TINTURA PERMANENTE: è definita “permanente” perché il colore non può essere “scaricato” dal capello, ma al massimo sbiadire per effetto dei lavaggi e del sole. Dura circa 1 mese perché sorge il problema della ricrescita, tanto più visibile quanto maggiore è la differenza tra il colore della tinta e il colore naturale. In gergo tecnico è detta anche tintura a ossidazione perché la colorazione si forma direttamente all’interno del capello grazie al contributo di un ossidante, l’acqua ossigenata. Prevede infatti una fase di miscelazione prima dell’applicazione ed è in grado di dare al capello un’infinità di sfumature di colore e una completa copertura dei capelli bianchi.
Il mercato oggi offre una vastissima gamma di prodotti per la colorazione dei capelli che sono classificati in base alla durata per cui esistono tinte temporanee, permanenti e semi-permanenti.
Vediamo nel dettaglio quali sono le principali tipologie di tinture per capelli:
- TINTURA TEMPORANEA: sotto forma di lozione, spray, schiuma o shampoo, dà luogo a una leggera colorazione superficiale e può essere rimossa molto facilmente con lo shampoo. Esempi di questo tipo di tintura gli spray colorati per coprire i capelli bianchi, formulati come lacche per capelli contenenti anche pigmenti.
- TINTURA SEMI-PERMANENTE: è basata su coloranti diretti ed è efficace nel modificare il colore di base, permeando il capello. È un tipo di prodotto pronto all’uso e la colorazione viene rimossa dopo il 4° - 5° shampoo. I riflessanti sotto forma di shampoo o balsamo sono un esempio di colorazione semi-permanente.
- TINTURA PERMANENTE: è definita “permanente” perché il colore non può essere “scaricato” dal capello, ma al massimo sbiadire per effetto dei lavaggi e del sole. Dura circa 1 mese perché sorge il problema della ricrescita, tanto più visibile quanto maggiore è la differenza tra il colore della tinta e il colore naturale. In gergo tecnico è detta anche tintura a ossidazione perché la colorazione si forma direttamente all’interno del capello grazie al contributo di un ossidante, l’acqua ossigenata. Prevede infatti una fase di miscelazione prima dell’applicazione ed è in grado di dare al capello un’infinità di sfumature di colore e una completa copertura dei capelli bianchi.
LE COSE DA SAPERE PRIMA DI USARE UNA TINTA PER CAPELLI
Se hai deciso di acquistare una tintura per capelli fai da te, cioè una tinta ad uso domiciliare, esistono diversi aspetti da conoscere.
Una delle valutazioni principali è la scelta del colore che deve tenere conto della naturale colorazione dei capelli.
Le colorazioni per capelli sono caratterizzate da un numero riportato sulla confezione che corrisponde all’altezza di tono: in base a un sistema di codifica internazionale le tonalità sono cioè disposte su una scala in cui il numero 1 corrisponde al NERO e il 10 al BIONDO CHIARISSIMO.
È importante avere un’idea della propria tonalità naturale dei capelli perché la tinta può essere scelta in un intervallo di qualche tono sopra, quindi più scuro, ma al massimo di un tono sotto, cioè più chiaro. Facciamo un esempio: se il colore naturale dei capelli corrisponde a un 7 cioè BIONDO, si potrà scegliere anche un colore molto scuro, dal 6 a scendere e anche fino al nero, ma al massimo si potrà “salire” cioè schiarire di un tono cioè con una tinta numero 8, corrispondente al BIONDO CHIARO.
La faccenda dei numeri si complica un po’ perché spesso accanto al primo numero ce n’è un secondo e talvolta anche un terzo: si tratta dei numeri che indicano il riflesso, rispettivamente primario e secondario e anche per questi si fa riferimento in genere a scale internazionali.
Ad esempio una tinta 8.3 corrisponde a un BIONDO CHIARO DORATO.
Altra cosa importante da sapere è che le nuance delle tinte sono studiate dai formulatori insieme ai tecnici esperti dei capelli, con prove prima su ciocche di capelli e poi su testa cioè su modelle, ma il risultato finale della tinta dipende anche da molte variabili correlate alla struttura del nostro capello: più fine o più grosso, magari un po’ più poroso, con la cuticola rovinata, ecc.
Una delle valutazioni principali è la scelta del colore che deve tenere conto della naturale colorazione dei capelli.
Le colorazioni per capelli sono caratterizzate da un numero riportato sulla confezione che corrisponde all’altezza di tono: in base a un sistema di codifica internazionale le tonalità sono cioè disposte su una scala in cui il numero 1 corrisponde al NERO e il 10 al BIONDO CHIARISSIMO.
È importante avere un’idea della propria tonalità naturale dei capelli perché la tinta può essere scelta in un intervallo di qualche tono sopra, quindi più scuro, ma al massimo di un tono sotto, cioè più chiaro. Facciamo un esempio: se il colore naturale dei capelli corrisponde a un 7 cioè BIONDO, si potrà scegliere anche un colore molto scuro, dal 6 a scendere e anche fino al nero, ma al massimo si potrà “salire” cioè schiarire di un tono cioè con una tinta numero 8, corrispondente al BIONDO CHIARO.
La faccenda dei numeri si complica un po’ perché spesso accanto al primo numero ce n’è un secondo e talvolta anche un terzo: si tratta dei numeri che indicano il riflesso, rispettivamente primario e secondario e anche per questi si fa riferimento in genere a scale internazionali.
Ad esempio una tinta 8.3 corrisponde a un BIONDO CHIARO DORATO.
Altra cosa importante da sapere è che le nuance delle tinte sono studiate dai formulatori insieme ai tecnici esperti dei capelli, con prove prima su ciocche di capelli e poi su testa cioè su modelle, ma il risultato finale della tinta dipende anche da molte variabili correlate alla struttura del nostro capello: più fine o più grosso, magari un po’ più poroso, con la cuticola rovinata, ecc.
PERCHÉ UTILIZZARE TRATTAMENTI PER CAPELLI STUDIATI PER GARANTIRE LA MASSIMA TOLLERABILITÀ
Le tinture permanenti sono cosmetici un po’ particolari, perché non contengono dei pigmenti (come i prodotti da make-up), ma una serie di piccole molecole denominati “intermedi coloranti” che reagiscono tra di loro, in presenza di acqua ossigenata, formando il colore direttamente all’interno del capello. Questi coloranti impiegati nelle tinture per capelli sono tra le sostanze più attentamente studiate e la loro sicurezza risulta dimostrata da numerose ricerche scientifiche, tuttavia sono sostanze che possono causare gravi reazioni allergiche e la più nota è la para-fenilendiammina.
Il problema è che questa sostanza è uno degli intermedi coloranti principali e che senza di essa non si possono ottenere tinte delle nuance scure. Si possono però utilizzare sostanze alternative con migliore profilo di tollerabilità e quindi formulare tinture per capelli con un rischio di allergie notevolmente ridotto e studiate per garantire la massima tollerabilità.
Come altri cosmetici particolari, la sicurezza delle tinture per capelli deriva anche dalla scrupolosa osservanza delle istruzioni e avvertenze d’uso, tra queste la raccomandazione a effettuare il test di allerta allergia.
Il TEST di ALLERTA ALLERGIA è chiamato anche “tocco di prova” e consiste nell’applicare una piccola quantità di prodotto (solo la parte della tinta che serve a “colorare” il capello) su una zona limitata di pelle. È un test semplice, raccomandato ogni volta che si colorano i capelli (48 ore prima) anche se si utilizza la stessa marca e la stessa nuance, in quanto la sensibilità individuale ai componenti può cambiare nel tempo. L’assenza di reazione a questo test offre ragionevole sicurezza di impiego del prodotto.
Il problema è che questa sostanza è uno degli intermedi coloranti principali e che senza di essa non si possono ottenere tinte delle nuance scure. Si possono però utilizzare sostanze alternative con migliore profilo di tollerabilità e quindi formulare tinture per capelli con un rischio di allergie notevolmente ridotto e studiate per garantire la massima tollerabilità.
Come altri cosmetici particolari, la sicurezza delle tinture per capelli deriva anche dalla scrupolosa osservanza delle istruzioni e avvertenze d’uso, tra queste la raccomandazione a effettuare il test di allerta allergia.
Il TEST di ALLERTA ALLERGIA è chiamato anche “tocco di prova” e consiste nell’applicare una piccola quantità di prodotto (solo la parte della tinta che serve a “colorare” il capello) su una zona limitata di pelle. È un test semplice, raccomandato ogni volta che si colorano i capelli (48 ore prima) anche se si utilizza la stessa marca e la stessa nuance, in quanto la sensibilità individuale ai componenti può cambiare nel tempo. L’assenza di reazione a questo test offre ragionevole sicurezza di impiego del prodotto.
ALTRE INFORMAZIONI UTILI SULLE TINTE PER CAPELLI
Tingersi i capelli a casa propria è comodo, ma facendo tutto da sole bisogna organizzarsi e avere la pazienza di leggere e seguire passo passo tutte le precauzioni e le istruzioni. Tra tutte, avere ben presente il tempo di posa indicato sulla confezione.
Le tinte permanenti sono prodotti monodose (quindi non riportano il PAO) quindi al momento dell’impiego bisogna miscelare completamente le due componenti della tintura: la crema colorante con il rivelatore a base di acqua ossigenata.
Il formato è standard quindi una confezione è sufficiente per tingere una capigliatura di media lunghezza. Se i capelli sono lunghi serviranno due confezioni, viceversa se i capelli sono corti avanzerà un po’ di miscela, ma questa non deve essere conservata per una seconda applicazione.
Tra una tinta e la successiva è consigliabile attendere almeno 3-4 settimane perché anche se studiata per la massima tollerabilità, la tintura provoca un leggero stress al capello.
In gravidanza (in particolare nel primo trimestre) e durante l’allattamento è sconsigliato l’utilizzo delle tinture per capelli. Tutto ciò a scopo precauzionale, in quanto la maternità rappresenta una fase di cambiamenti in cui anche la pelle può risultare più sensibile ad alcune sostanze.
Le tinte permanenti sono prodotti monodose (quindi non riportano il PAO) quindi al momento dell’impiego bisogna miscelare completamente le due componenti della tintura: la crema colorante con il rivelatore a base di acqua ossigenata.
Il formato è standard quindi una confezione è sufficiente per tingere una capigliatura di media lunghezza. Se i capelli sono lunghi serviranno due confezioni, viceversa se i capelli sono corti avanzerà un po’ di miscela, ma questa non deve essere conservata per una seconda applicazione.
Tra una tinta e la successiva è consigliabile attendere almeno 3-4 settimane perché anche se studiata per la massima tollerabilità, la tintura provoca un leggero stress al capello.
In gravidanza (in particolare nel primo trimestre) e durante l’allattamento è sconsigliato l’utilizzo delle tinture per capelli. Tutto ciò a scopo precauzionale, in quanto la maternità rappresenta una fase di cambiamenti in cui anche la pelle può risultare più sensibile ad alcune sostanze.